Scontro finale (Urania) by Ted Reynolds

Scontro finale (Urania) by Ted Reynolds

autore:Ted Reynolds [Reynolds, Ted]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Science Fiction, General
ISBN: 9788852092565
Google: 2RqGDwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2019-02-06T16:14:25+00:00


— Ma non sono sempre esistiti individui che la pensavano così? — chiese Bromwyn. — Anche in tempi equilibrati come i nostri?

Dal banco di comando, Piri Linblade aggrottò amichevolmente le sopracciglia rivolto alla ragazza. — Certo, mia cara. Allo stesso modo, esisteranno sempre psicopatici e gente del genere. I manicomi sono pieni di neocristiani e di mistici. Vedi, nella pazzia c'è una componente genetica. Ma se i pazzi non sono incoraggiati a riprodursi, è possibile limitarne il numero.

— Capisco — disse Bromwyn. Ammirava, oltre il resto, anche la cultura del capo della Meccanica: caratteristica che lui non poteva non trovare simpatica.

Linblade si dilungò in spiegazioni. — Per cinquecento anni, le cose sono andate sempre meglio, anche se spuntavano ancora nuovi culti, fino agli inizi del trentunesimo secolo. Solo negli Anni Oscuri, quando eravamo sotto l'influenza aliena, gli elementi psichici insani erano incoraggiati e perfino istituzionalizzati. Mi rendo conto, Brom, che ti riesce difficile capirlo; ma nel nono secolo o nel venticinquesimo, per esempio, era difficile ammettere che non esistesse un dio, almeno quanto oggi è difficile accettare la sua esistenza.

— E non potrebbe essere realmente una creatura simile?

— Eh? — Linblade alzò lo sguardo. Conoscendo Bromwyn (la ragazza sfruttava la sua carica di aiutante personale della capitana per andare sul ponte a ogni occasione) non si aspettava una grande raffinatezza di pensiero. Ma aveva sperato che non fosse ingenua fino a quel punto.

Bromwyn scostò un ciuffo di capelli color ruggine dalla sua fronte. — Non potrebbe esistere sul serio un dio, nell'universo? Ci sono ancora molte cose che non sappiamo, no?

— Sappiamo abbastanza da ritenere superflua questa ipotesi priva di fondamento — la rassicurò Linblade. — Sappiamo perché l'universo esiste. Nessuno l'ha creato. Abbiamo rintracciato tre big bang: l'universo ricrea se stesso in cicli, secondo leggi naturali.

— Ma chi ha dettato queste leggi? — insistette la ragazza.

— Chi ha progettato in origine il primo big bang? Perché non può esistere una sorta di superintelligenza che ha dato origine a tutto? Almeno, è un'ipotesi, no, Piri? Se la scarti e basta, non sei migliore degli antichi medievalisti, ti pare?

Linblade emise un gemito percepibile. — Bromwyn, in questo caso l'essere superintelligente dovrebbe vivere in un universo più vasto con leggi proprie e noi ci chiederemmo chi ha creato quest'altro universo. No, abbiamo un universo comprensibile, definito, spiegabile di per sé; ma dovresti studiare matematiche superiori per anni interi, prima che possa spiegartelo in termini rigorosi. Forse ti accontenterai della mia parola.

— Oh, certo — sorrise Bromwyn. — Mi chiedevo solo come si potesse esserne certi con esattezza. — Gli tirò i baffi scherzosamente e il momento di disagio passò.



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